Il pergolato con alette orientabili, anche se saldamente fissato al terreno, rientra tra gli interventi di edilizia libera. E’ questa la conclusione a cui è giunto, qualche giorno fa, il Consiglio di Stato nella sua sentenza.
L’occasione? Il ricorso di un cittadino del Friuli Venezia Giulia che aveva installato un pergolato con copertura realizzata con alette mobili e struttura portante in alluminio e a cui il Comune aveva contestato di non aver presentato il titolo edilizio per costruirlo.
Per il Comune il pergolato, essendo stato costruito senza aver richiesto il premesso, andava demolito.
Rieccoci alla spinosa questione: si tratta di un pergolato o di una tettoia?
La distinzione tra tettoia e pergolato si traduce, infatti, nello stabilire se ci sia o meno un aumento di superficie (ogni aumento di superficie va comunicato e autorizzato).
E’ un’opera permanente o può essere rimosso in qualunque momento?
Come detto sopra, il pergolato ha struttura portante in alluminio ed è saldamente ancorato al terreno.
Questo, però, non dimostra che è un’opera permanente, piuttosto assicura l’assenza di pericoli.
Come spiega, infatti, la sentenza la precarietà non è legata alla struttura ma al suo uso, che è temporaneo.
Inoltre la struttura può essere rimossa in qualsiasi momento perché è aperta su tutti e 4 i lati; non ha nessuna tamponatura.
Dunque non si può parlare di aumento di superficie.
Un pergolato così fatto non modifica il contesto ma lo migliora facendo anche da protezione contro gli agenti atmosferici.
Per il Consiglio di Stato la
“copertura non presenta elementi di fissità, stabilità e permanenza, in ragione del carattere retrattile delle lamelle di alluminio”
dunque rientra tra gli interventi di edilizia libera.
Ovviamente se, da una parte, questa sentenza apre a molti la possibilità di costruire un pergolato senza presentare alcun titolo, è sempre bene fare attenzione quando si costruisce un pergolato.
Per cui se vuoi stare tranquillo segui passo passo tutte le indicazioni della sentenza o potresti rischiare di dover pagare una sanzione e poi, probabilmente, di doverlo demolire.
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