Questa settimana vi parliamo del Catasto, indicandovi alcune pratiche e documenti collegati ad esso, che spesso risultano poco comprensibili ai non addetti al lavoro.
Il catasto viene comunemente definito come l’inventario dei beni immobili esistenti in tutto il territorio nazionale. Per le nuove costruzioni e per qualsiasi modifica che viene apportata al proprio immobile bisogna effettuare una pratica catastale e denunciare al proprio ufficio provinciale dell’Agenzia delle Entrate tutti gli aggiornamenti dell’immobile. La documentazione collegata al catasto fabbricati è costituita da mappe e atti che descrivono i beni immobiliari, indicando diversi dati importanti, tra i quali: nome dei proprietari, rendite, luoghi e confini. I documenti più rilevanti per ottenere le informazioni sull’unità immobiliare sono la planimetria catastale e la visura.
Planimetria catastale
La planimetria catastale è la rappresentazione grafica dell’unità immobiliare, la quale indica la divisione dei vani e gli accessori connessi all’immobile come ad esempio la cantina o il terrazzo, nonché i confini e l’orientamento.
Visura catastale
La visura catastale è invece un documento in cui vengono indicati tutte le informazioni sull’unità immobiliare, ovvero: comune di appartenenza, indirizzo, proprietari, dati catastali e destinazione d’uso. Il tuo immobile, quindi viene identificato tramite comune e dati catastali, quali:
1. foglio, il quale indica una determinata zona comunale all’interno delle mappe catastali;
2. particella, che indica un singolo lotto di terreno o di edificio;
3.subalterno, il quale permette di individuare all’interno di un fabbricato le singole unità immobiliare, qualora fossero presenti.
Inoltre, nella visura catastale sono indicate il livello di quantità e qualità che vanno a calcolare la rendita. Mediante la rendita si calcolano le imposte fiscali, vale a dire le tasse.
Infine, il proprietario per ricevere tutte le informazioni sul proprio immobile può richiedere la visura catastale presso l’Agenzia delle Entrate e gli uffici postali o tramite il sito internet dell’Agenzia delle Entrate.
Innanzitutto, per redigere la pratica catastale è necessario rivolgersi ad un tecnico, quale geometra, architetto, ingegnere, dottore agronomo, perito agrario e edile, regolarmente iscritto al rispettivo Ordine Professionale. Una volta contattato il tecnico competente, egli effettua il sopralluogo dell’unità immobiliare per raccogliere i dati utili per poi compilare la pratica tramite il software informatico DOCFA (Documento Catasto fabbricati) fornito dall’Agenzia delle Entrate. Dopo aver inviato la pratica, i tecnici dell’Agenzia delle Entrate effettuano un controllo per convalidare la denuncia di aggiornamento dell’immobile. Il passo finale è l’inserimento della pratica catastale convalidata all’interno della banca dati dell’Agenzia delle Entrate.