Ritirata la proposta del regolamento edilizio unico e rinviata la decisione della proroga dell’ecobonus. Avanti con i bonus fiscali per gli affitti e alla semplificazione edilizia.
Le novità del decreto Sblocca-Italia, presentato lo scorso 29 agosto 2014, riguardano gli alloggi sociali, le occupazioni abusive e i contratti in nero, novità che cercheranno di combattere l’emergenza abitativa, che sta colpendo migliaia di famiglie italiane.
Il protagonista della riforma è la semplificazione, e uno dei principali cambiamenti burocratici sarà la CIL, già nota ai tecnici dell’Emilia-Romagna essendo stata introdotta a livello regionale già dal maggio 2010, con la recezione della legge nazionale n.73 del 2010. La CIL, acronimo di Comunicazione di Inizio Lavori, semplifica la vita a tutti coloro che intendono effettuare piccoli interventi di ristrutturazione nella propria casa, come ad esempio abbattere o creare muri divisori non portanti, spostare porte, rifare un bagno ecc. Per lavori di modesta entità non si dovrà più attendere l’approvazione dal proprio comune ma si avrà solo l’obbligo di comunicare all’amministrazione gli interventi che si intendono realizzare al proprio immobile prima di iniziare i lavori, che potranno partire immediatamente dopo la presentazione della CIL.
Oltre alle semplificazioni burocratiche, il decreto presenta importanti obiettivi da raggiungere per aiutare le famiglie italiane, tra queste troviamo il bonus fiscale per gli affitti. Seguendo il modello francese ideato dall’ex ministro Chelier, viene introdotto nel regolamento italiano un notevole incentivo: chi acquista case di nuova costruzione e le affitta tramite canone concordato per almeno otto anni avrà diritto a una deduzione Irpef del 20% del prezzo di acquisto fino ad una spesa di 200.000 euro.
Inoltre, verranno aumentate anche le offerte di alloggi popolari e lo sviluppo dell’edilizia residenza sociale, combattendo così l’abusivismo e i contratti in nero. Già con l’approvazione del Piano Casa abbiamo visto il grande interessamento da parte del governo per riqualificare zone e case abbandonate di proprietà pubblica. Infatti, le infrastrutture in condizione fatiscente di proprietà pubblica verranno vendute o ristrutturate, trasformandole in alloggi popolari, cercando di diminuire non solo l’emergenza casa ma evitando così anche spreco edilizio.
Visto l’enorme dispendio edilizio presente nel nostro paese, nel nuovo decreto verranno sbloccati anche i cantieri abbandonati per mancate risorse economiche, stanziando inizialmente 200 milioni di euro e 500 milioni previsti nel 2015.
Dopo il rinvio a giudizio della scorsa settimana il consiglio dei ministri ha deciso di revocare dalla bozza ufficiale la grande novità del decreto Sblocca-Italia: l’istituzione del regolamento edilizio unico per tutti i Comuni d’Italia, momentaneamente bloccato per favorire la nascita del Regolamento standard per i comuni italiani e rinviato ad un futuro provvedimento. Rinviato anche l’ecobonus sulle riqualificazioni energetiche, di cui vi abbiamo parlato in un nostro precedente post, e gli interventi antisismici, il Consiglio dei Ministri ha deciso di posticipare l’approvazione definitiva degli incentivi alla prossima legge Stabilità.
Infine, un’altra interessante novità, inserita nella bozza provvisoria del decreto, è la rottamazione di immobili a bassa prestazione energetica. Ovvero, chi vuole riqualificare immobili a livello energetico, trasformando case con valori energetici bassi a case con classe energetica A o B, potrà usufruire di diversi incentivi, pagando un’imposta fissa di registro, ipotecaria e catastale. Lo stesso beneficio vale in caso di permuta di case, ossia scambiare case non di lusso con imprese di costruzione, ottenendo fabbricati nuovi o ristrutturati.
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