L’Attestato di Prestazione Energetica, comunemente chiamato APE, entrato in vigore in Italia con il D.lgs. 192/05 e per l’Emilia Romagna con la DAL 156/08, è un documento obbligatorio per legge che racchiude al suo interno alcune delle informazioni che stanno alla base della Diagnosi Energetica. Certificazione e Diagnosi energetica sono però due processi molto diversi, che danno informazioni sull’immobile piuttosto differenziate: oggi abbiamo deciso di approfondire meglio questo.
La differenza sostanziale tra APE e Diagnosi è che il primo si basa su un calcolo standard, mentre nel caso della Diagnosi Energetica il calcolo viene adattato all’utenza secondo dati non standard.
In un Attestato di Prestazione Energetica (APE), la determinazione della Classe energetica viene attribuita in funzione del consumo di energia annuale al mq, calcolato in base alle prestazioni dell’involucro edilizio in rapporto al rendimento d’impianto della unità immobiliare in esame. Il calcolo viene eseguito secondo la norma UNI TS 11300 ipotizzando che l’unità abbia una temperatura interna costante di 20° e l’impianto sia accesso 24h al giorno per tutta la stagione di riscaldamento. Nel’ APE vengono anche inseriti fattori di calcolo standard come gli apporti interni, ovvero la valutazione degli apporti termici interni è in funzione della destinazione d’uso dell’edificio e non tiene conto della reale occupazione o meno dello stesso.
Quando si esegue una corretta Diagnosi Energetica si effettua invece un calcolo adattato all’utenza, ovvero il calcolo viene affinato e molti dati di input che nell’APE sono standardizzati nella Diagnosi vengono modificati in base alla tipologia d’utenza. Adattare un calcolo all’utenza significa imputare all’interno del software di calcolo valori reali, non standard, commisurati alle modalità reali di utilizzo degli impianti, ai dati effettivi di occupazione dell’immobile e ai dati climatici aggiornati della località in cui si trova l’unità immobiliare.
Il primo step è l’analisi dei consumi reali dell’immobile tramite le bollette. Questi consumi vengono confrontati con quelli restituiti dal modello dell’edificio in esame creato attraverso un software di calcolo. Il modello standardizzato, quello che si usa per calcolare la prestazione energetica da riportare nell’APE, viene personalizzato e tarato in modo tale da essere confrontabile con i consumi reali dedotti dalle bollette. La taratura del modello avviene tramite l’adattamento dei dati standard, ciò significa che viene inserito nel software di calcolo il reale orario di funzionamento dell’impianto termico (es.:8-18), vengono inseriti i reali gradi giorno della località dell’anno in esame, vengono inseriti i reali apporti gratuiti e tutti i consumi energetici computabili a quell’unità abitativa.
Di seguito riportiamo un confronto sintetico tra l’Attestato di Prestazione Energetica e la Diagnosi Energetica.
Da specificare che non tutti i software di calcolo in commercio nati per la Certificazione Energetica e quindi perfetti per redigere l’APE hanno la possibilità di effettuare anche le analisi più avanzate richieste per una Diagnosi. Per questo motivo ti consigliamo di rivolgerti sempre a tecnici esperti per la Diagnosi Energetica, in modo da ottenere un’analisi dei consumi energetici approfondita e consigli mirati su quali interventi effettuare per ridurre i consumi energetici della tua abitazione.
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