Stai per vendere casa e il notaio ti ha chiesto di fargli avere la Relazione Tecnica Integrata.
Tu ti rivolgi a un tecnico abilitato.
Il tecnico, dopo aver fatto il sopralluogo sull’immobile e l’analisi della documentazione, ottenuta con l’accesso agli atti del Comune, ti dice che il tuo immobile non è conforme dal punto di urbanistico e catastale. Sì, è questo, nel 70% dei casi, l’esito del Check Up immobiliare per una casa che si trova a Bologna.
Per ottenere la conformità del tuo immobile e poter rogitare il tecnico dovrà sanare l’immobile presentando una pratica edilizia in Comune.
Una delle pratiche edilizie più comuni è la SCIA.
La SCIA, o Segnalazione Certificata di Inizio Attività, può essere semplice o a sanatoria.
La SCIA semplice è la pratica da presentare se vuoi iniziare dei lavori di ristrutturazione che interessano anche le parti strutturali, come ad esempio i muri portanti.
Quando, invece, c’è da sanare un immobile si tratta quasi sempre di SCIA a sanatoria.
Vediamo quali sono le difformità che vanno sanate con la SCIA a sanatoria:
Oltre a presentare la SCIA a sanatoria dovrai pagare anche una sanzione in denaro. L’ammontare della sanzione dipende dal tipo di difformità che ha riscontrato il tecnico.
1) Difformità rispetto al permesso di costruire o assenza del permesso
In questo caso la sanzione parte da un minimo di 1000/2000 euro. Se, invece, fosse necessario far rilasciare il permesso di costruire dovrai pagare il doppio della somma solitamente prevista per il contributo di costruzione e una sanzione che parte da un minimo di 5000 euro. Il rilascio del permesso di costruire necessità della cosiddetta “doppia conformità”, ovvero che l’intervento sia conforme alle leggi in vigore al momento in cui è stato realizzato e alle leggi attuali.
2) Varianti in corso d’opera a titoli edilizi precedenti il 28/01/1977
Se hai fatto delle modifiche rispetto a pratiche edilizie o al permesso di costruire che hai presentato prima dell’entrata in vigore della Legge Bucalossi devi pagare il doppio del contributo di costruzione e una sanzione che parte da 5000 euro.
Per varianti in corso d’opera a titoli edilizi rilasciati prima del 28/01/1977 (entrata in vigore della L.10/1977) mai regolarizzate è possibile presentare SCIA a sanatoria ai sensi dell’art. 17 bis L.R. 23/2004 con il pagamento di sanzione pecuniaria minima pari al contributo di costruzione in misura doppia con un minimo di 5000 euro.
E non dimenticare che dopo aver presentato la SCIA a sanatoria dovrai richiedere una nuova agibilità presentando la SCCEA, Segnalazione Certificata di Conformità Edilizia e Agibilità. E, probabilmente, oltre ai documenti del Comune, il tecnico dovrà aggiornare anche i documenti depositati in Catasto.
Se vuoi sapere quanto ti costerà la presentazione di una SCIA a sanatoria contattaci via e-mail o telefono oppure compila il form in basso per richiederci un preventivo gratuito.
Se le difformità trovate dal tecnico necessitano di una CILA, leggi il nostro articolo di approfondimento “Comunicazione Inizio Lavori Asseverata”.
Ci sono anche dei casi in cui le uniche difformità sono quelle catastali. Le difformità catastali non sono meno importanti rispetto a quelle comunali,possono annullare il rogito.
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