Se hai costruito una casa senza aver avuto il permesso di Costruire dal Comune o un altro titolo che autorizzava i lavori allora hai commesso un abuso edilizio.
E questo è uno dei casi più eclatanti di abuso.
Ma si tratta di abuso edilizio anche quando decidi di aprire una porta su un muro non portante.
E con l’obbligo di verificare la conformità di un immobile per poter vendere, in 70 casi su 100, vengono fuori degli abusi edilizi da sanare.
Prima di raccontarti quali sono gli abusi edilizi più frequenti a Bologna e provincia e come sanare un abuso chiariamo la differenza che c’è tra condono e sanatoria.
Il condono permette di sanare abusi solitamente non sanabili secondo le leggi in vigore.
La legge, infatti, specifica quali abusi sono sanati definendo il tipo di abuso, il periodo in cui è stato commesso ed entro quando è possibile presentare la domanda per condonarlo.
Negli ultimi mesi si è spesso parlato della possibilità di un nuovo condono nazionale. I condoni edilizi, in Italia, finora sono stati tre e sono stati autorizzati da altrettante leggi:
legge n. 47 dell’85, legge n. 724 del ‘94 e la legge n. 326 del 2003.
Si tratta di una pratica che permette di sanare una difformità.
Per poter richiedere la sanatoria l’intervento per cui viene chiesta deve avere la doppia conformità: dev’essere conforme, e non andare in contrasto, sia con le leggi vigenti al momento in cui è stato commesso l’abuso sia con le leggi vigenti nel momento in cui viene presentata la richiesta di sanatoria.
Facciamo un esempio per capire quando è possibile chiedere una sanatoria.
Giulia ha aperto una porta su un muro non portante.
La porta che è stata realizzata non era presente al momento della presentazione del progetto per cui è stato, poi, rilasciato il permesso di costruire.
Inoltre, Giulia si è affidata a un tecnico che ha dimenticato di fare la comunicazione di inizio lavori (CILA) al Comune e che non ha presentato la planimetria aggiornata al Catasto.
Qualche mese fa, Giulia ha ricevuto un’offerta di lavoro che aspettava da tempo e che la porterà a vivere a Milano.
Così decide di vendere la sua casa e qualche settimana dopo trova un acquirente.
Nel frattempo ha già contattato un tecnico abilitato per far redigere la Relazione Tecnica Integrata.
Già al momento del rilievo il tecnico si accorge del problema che potrebbe esserci nella verifica della conformità a causa della porta ma prima di esprimersi aspetta di vedere i documenti dell’accesso agli atti del Comune.
Avendo visionato i documenti il tecnico è sicuro che l’aver realizzato quella porta è una difformità Comunale ma anche Catastale.
Per risolvere il problema Comunale propone a Giulia di sanare la difformità con una SCIA in sanatoria.
Per sanare del tutto la difformità Giulia dovrà anche pagare una sanzione in denaro.
Ovviamente per raggiungere la conformità il tecnico dovrà sanare anche la difformità Catastale.
Dunque, come avrai capito, oggi capita spesso di aver bisogno di una pratica in sanatoria per concludere una compravendita.
Se stai pensando di vendere la tua casa o il tuo appartamento tieni conto di come una pratica di questo tempo allunga i tempi delle verifica di conformità
di almeno 30 giorni lavorativi e tienine conto quando stabilisci il giorno in cui avverrà il rogito.
A un anno e mezzo dall’obbligo abbiamo redatto oltre 200 Relazioni Tecniche Integrate per edifici di Bologna e della provincia.
In 70 casi su 100 abbiamo riscontrato difformità che se non sanate non permettevano di concludere la compravendita.
In molti casi, quindi, abbiamo fatto i dovuti approfondimenti per capire quale fosse la pratica edilizia più adatta.
E per te che vuoi vendere casa e sai già che ci sono dei problemi, magari perché, come Giulia, non hai dichiarato alcuni lavori che hai fatto sulla tua casa,
abbiamo messo a punto un nuovo servizio la Relazione Tecnica Integrata Premium.
Questo nuovo servizio ti permette di accelerare i tempi di elaborazione della pratica e di non dover essere tu a coordinare le varie figure coinvolte nella compravendita (notaio, acquirente…).