Un immobile, in base al luogo in cui è collocato, può essere vincolato paesaggisticamente.
Se vuoi effettuare una ristrutturazione o un qualsiasi lavoro che riguarda la parte esterna di un immobile vincolato dal punto di vista paesaggistico devi chiedere l’autorizzazione alla Soprintendenza prima di poter procedere con la pratica edilizia e i lavori.
La principale legge di riferimento è il nuovo Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, di cui al D. Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, in vigore dal 1° maggio 2004 e aggiornato nel 2017.
Il Codice ha l’obiettivo di tutelare la pubblica fruizione e la valorizzazione del patrimonio culturale nazionale, sia i beni culturali e sia i beni paesaggistici. Il Codice, nell’art. 131 definisce il paesaggio come:
parti di territorio i cui caratteri distintivi derivano dalla natura, dalla storia umana o dalle reciproche interrelazioni. La tutela e la valorizzazione del paesaggio salvaguardano i valori che esso esprime quali manifestazioni identitarie percepibili.
Grazie all’art. 142 del Codice sono state tutelate tutte quelle aree che sono di particolare interesse paesaggistico per tipo geografico, ecologico, vegetazionale, faunistico, geologico, ecc…, e sono state definite aree sottoposte a vincolo paesaggistico.
A Bologna, come puoi vedere nell’immagine sotto, quasi tutta la zona dei Colli e quella al di sotto sono vincolate paesaggisticamente in base ai criteri dell’art. 136 del D.Lgs. 42/2004.
Se stai pensando di trasformare una finestra in portafinestra, di installare un ascensore esterno o di posizionare una pompa di calore sulla facciata di un fabbricato vincolato paesaggisticamente, dovrai obbligatoriamente chiedere il parere della Soprintendenza. La Soprintendenza ha a disposizione 180 giorni di tempo per decidere se autorizzare o meno l’intervento per cui hai fatto richiesta. Un tempo di attesa piuttosto lungo che, pero’, non puoi non rispettare. Solo quando avrai avuto l’autorizzazione della Soprintendenza potrai cominciare i lavori.
L’autorizzazione paesaggistica serve a dichiarare che il tuo progetto è conforme dal punto di vista paesaggistico, ovvero che è compatibile con il paesaggio che lo circonda.
Ecco perché, insieme al progetto dell’intervento che vuoi realizzare sull’immobile vincolato devi presentare anche una “relazione paesaggistica”.
La Relazione Paesaggistica é il documento centrale e indispensabile per la verifica di compatibilità degli interventi con le aree tutelate da vincolo paesaggistico.
In questa relazione viene descritto lo stato attuale dell’immobile, gli elementi di valore paesaggistico, gli impatti delle trasformazioni proposte sul paesaggio e gli elementi di mitigazione e di compensazione ritenuti necessari.
La relazione paesaggistica permette di valutare ogni intervento che coinvolge aree di interesse paesaggistico, semplificando la richiesta di autorizzazione e prevenendo eventuali danni ai territori tutelati.
Quindi, prima di progettare un intervento che agisce sulla parte esterna di un immobile, verifica sempre la zona in cui si trova e gli eventuali vincoli, primo tra tutti quello paesaggistico.
Ti basterà consultarti con il tuo tecnico di fiducia. Ti aiuterà a richiedere il parere alla Soprintendenza e a programmare bene i tempi di intervento.
Nel 2017 il Regolamento n°139/2010, Regolamento recante procedimento semplificato di autorizzazione paesaggistica per gli interventi di lieve entità, è stato così sostituito dal Regolamento n°31/2017. Con il nuovo Regolamento sono entrati in vigore due importanti allegati:
a) contiene i 31 interventi che puoi realizzare senza richiedere l’autorizzazione paesaggistica
b)contiene i 42 interventi che puoi eseguire dopo aver richiesto un’autorizzazione paesaggistica semplificata; il vantaggio è che dovrai aspettare solo 60 giorni per avere una risposta dalla Soprintendenza.
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